Volano di intense relazioni amichevoli e luogo di incontro per tutte le popolazioni che abitano i territori di queste due comunità

PLCaComuna_Cippo romano di Cesiomaggiore

"Tiberio Claudio, figlio di Druso, Cesare Augusto… consolidò la Via Claudia Augusta che il padre Druso aveva tracciato con la guerra, da Altino al fiume Danubio"
Questa iscrizione si trova su di un cippo in pietra ritrovato nei pressi di Feltre. Essa ricorda l’istituzionalizzazione, avvenuta nel 47 d.c. ad opera dell’imperatore Claudio, dei collegamenti che portavano dal litorale nord-adriatico ai paesi danubiani. La direttrice portante di tali collegamenti era costituita dalla via che da Claudio prese il nome di Claudia Augusta.
Oggi, punto di riferimento in Italia per quanto riguarda la conoscenza di questo percorso, è certamente l’Associazione "Via Claudia Augusta S.P.A.", la quale ha da tempo avviato con successo il progetto per valorizzare, promuovere e capitalizzare le ricchezze tangibili e intangibili offerte da questo storico percorso, con l’obiettivo primario di accrescere l’attrattività dei territori attraversati dalla via Claudia Augusta.

1950 anni dopo, il barbiere maratoneta Marco Patton di Trento percorse a piedi in 14 tappe questa antica arteria, partendo da Augusta in Germania, passando per Fliess in Austria per arrivare ad Altino nella laguna veneta. Tornato da questa avventura Patton ha proposto alla Circoscrizione di Meano di allacciare rapporti con una comunità che aveva trovato per molti aspetti simile alla nostra, Fliess in Austria, piccolo comune a pochi chilometri dal Passo Resia.
La Circoscrizione di Meano ha voluto ricordare il percorso della Via Claudia Augusta, che transita sul territorio del Meanese, con l’apposizione di un cippo collocato nella piazza del paese. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta nel 2002 alla presenza del Parroco di Meano, del sindaco di Fliess Hans Peter Bock, del presidente della Circoscrizione di Meano Franco Micheli, dell’Assessore Andrea Rudari, del Senatore Mauro Betta e vari rappresentanti.

La Via Claudia Augusta
L’antica strada romana, un percorso attraverso paesaggi diversi, tradizioni, arte ed enogastronomia.

PLCaComuna_Museo archeologico culturale S.A.S.S. Trento Tridentum

E’ un'antica strada romana che collegava il Danubio all'Adriatico: oggi è un comune percorso turistico che attraversa e unisce tre nazioni (Italia, Austria e Germania) e cinque regioni (Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Tirolo, Baviera), con una grande varietà di paesaggi, tradizioni, arte ed enogastronomia.
Il tratto della Via Claudia Augusta che da Trento raggiungeva la Germania è stato ricostruito con buona approssimazione dagli archeologi. Più incerto è il tratto padano che si ritiene partisse da Ostiglia per toccare Verona e raggiungere Trento attraverso la Valle dell’Adige. Rimangono molti dubbi riguardo al tracciato che da Altino, nella laguna Veneta, passava per Treviso, arrivava a Feltre e raggiungeva Trento attraverso la Valsugana. Le tracce archeologiche si limitano a pochi resti di insediamenti di età romana e una pietra miliare rinvenuta a Tenna è purtroppo priva di intestazione e quindi non necessariamente legata a questa via.
Il tratto Trentino della Via transita dal Tesino arrivando a Pergine, si sale a Madrano, si passa per Civezzano e la sella di Castel Vedro arrivando a Villamontagna e Martignano, si prosegue per Maso Bolleri e Maso Specchio e si scende a Gardolo di Mezzo per poi raggiungere Meano. Passando quindi per Gazzadina e San Lazzaro si supera l’Avisio, innestandosi al tratto della Via che sale dalla Valle dell’Adige. I tratti di strada selciata o scavata nella roccia tra San Lazzaro e Gazzadina e tra Meano, Gardolo di Mezzo e Maso Specchio (la cosiddetta “Via Rubra” per il colore rosso del porfido), sono certamente dei percorsi antichi, ma è difficile stabilire l’epoca di costruzione.
La Via fu aperta da Druso, figlio adottivo dell’imperatore Augusto, impegnato nella guerra contro Reti e Vindelici e completata nel 46-47 d.C. dall’imperatore Claudio. Il percorso aveva inizio dalla pianura veneta e padana (da Altino, vicino a Venezia e da Ostiglia, vicino a Mantova) e si concludeva ad Augusta Vindelicum (Augsburg in Baviera) raggiungendo le sponde del Danubio nei pressi della moderna città di Donauwörth. Complessivamente 350 miglia romane (ca. 520 Km). Esistevano quindi due tracciati i quali, dopo aver percorso rispettivamente la Vallagarina, la valle dell’Adige dalla Bassa Veronese e il corso del Piave, il Tesino e l’alta Valsugana, si incontravano all’altezza di Trento. Da qui, unificati, raggiungevano, attraverso gli attuali Trentino – Alto Adige, Tirolo, Baviera e il Danubio. La memoria della Via viene mantenuta viva nel tempo da numerose associazioni che contribuiscono a custodire il patrimonio storico e culturale e ne garantiscono la conoscenza.

PLCaComuna_Tabula Peutingeriana

E’ probabilmente una copia di un modello a sua volta risalente all'originale di una carta stradale romane, forniva ai viaggiatori tutte le informazioni rilevanti sulla posizione delle città più importanti e dei luoghi di sosta. Porta il nome dell'umanista e antichista Konrad Peutinger che la ereditò dal suo amico Konrad Celtes, bibliotecario dell'imperatore Massimiliano I; Peutinger avrebbe voluto pubblicare la carta, ma morì prima. Attualmente è conservata presso la Hofbibliothek di Vienna.