Il Castagno di Camparta

 Valorizzare, tutelare e rievocare la storia del castagno di Camparta

PLCaComuna_Tronco del "Castagno di Camparta" presso il parco della Madonnina di Meano

Il progetto “Il Castagno di Camparta” è stato realizzato dalla Pro Loco cà Comuna del Meanese, con la collaborazione dei ragazzi in Servizio Civile, per attirare l’attenzione della comunità sul degrado in cui versa il tronco secolare ormai da decenni collocato nei pressi del Parco della Madonnina di Meano. Le attività e le azioni messe in atto dalla Pro Loco sono dirette ad avviare un processo di valorizzazione, tutela e conservazione del castagno secolare, il quale rappresenta un elemento naturalistico di valore per il territorio.

PLCaComuna_ Una sezione del castagno secolare presso la Circoscrizione di Meano

Parte del tronco è conservata presso l’atrio della Circoscrizione di Meano a testimoniare la presenza sul territorio di castagni antichi di notevoli dimensioni.

Storie e leggende nel Meanese: quando Napoleone si fermò in Camparta

PLCaComuna_La battaglia di Lavis. Giuseppe Pietro Bagetti

Il 6 settembre 1796 Napoleone Bonaparte e le sue truppe si dirigono a Gardolo e poi a Lavis. Il condottiero per studiare la posizione degli austriaci schierati a nord verso Lavis, occupa il campanile della vecchia chiesa di Gardolo situata nella piazza del paese. A Lavis gli austriaci chiusi nelle case lungo il torrente Avisio iniziano a sparare contro i francesi, dopo un'ora di lotta le truppe riescono ad entrare nel paese forzando il passaggio.
Si racconta che nel 1796 quando le armate francesi invasero Lavis, Napoleone si fosse fermato a lungo sotto il castagno di Camparta per riposare e per osservare dall’alto l’avanzata delle truppe a valle. Le truppe francesi rimasero nelle zone di Meano, Gardolo e Lavis per due mesi fino al 5 novembre 1796 quando Trento venne rioccupata dagli austriaci (Emilio Perugini, Cronaca di Vigo e Cortesano, 1908, Trento: Tipografia G.B. Monauni).

Le Fiabe ed i racconti legati alla storia dei castagni
Il progetto “Il Castagno di Camparta” ha dato avvio a diverse attività che hanno coinvolto sia l’asilo nido che la scuola materna di Meano. Le maestre ed i bambini hanno partecipato attivamente alle nostre proposte dandoci dei riscontri positivi e soprattutto creativi. Il castagno di Camparta e la sua affascinante storia ci dimostra che la natura è dotata di una forza straordinaria, è grazie a lei se da piccoli semi spunta una pianta alta e maestosa. Il vecchio tronco di castagno ha vissuto la sua storia secolare al limitare di un bosco guardando dall’alto della collina Meanese, la pianura sottostante. Ciò che ne rimane porta con sé la storia di un tempo di un territorio e delle trasformazioni che l’hanno coinvolto. L'ecosistema del castagneto è considerato un bene culturale e per questo deve essere preservato, tutelato e valorizzato nei suoi aspetti di pregio.

Un luogo dove Marco pratica la passione per un’agricoltura sostenibile

PLCaComuna_Il castagneto di Marco

Da qualche anno Marco dedica il proprio tempo alla coltivazione del suo castagneto situato nella località delle Gorghe a Vigo Meano. La qualità coltivata è quella del marrone trentino, ed in particolare le varietà “Majobè” e la “Bouche de Betizac”. Marco si dedica ai suoi castagni con passione rispettando i loro cicli di vita ed i loro bisogni. Ad inizio autunno comincia a raccogliere, conservare e macerare gli elementi di scarto come ricci, foglie, residui della raccolta di castagne con i quali produce un soffice e ricco terriccio fertile per la concimazione degli alberi, dando così luogo ad un ecologia circolare. Marco si occupa di tutte quelle buone pratiche di gestione del suolo e degli alberi, infatti, al momento del raccolto si dedica all’utilizzo di sistemi tradizionali di conservazione delle castagne come la “curatura in acqua” o “novena” che prevedono una serie di operazioni in cui vengono immerse in acqua per una durata di nove giorni. Al termine di questo periodo le castagne vengono posizionate su dei graticci ad asciugare.

La mostra “Il Castagno di Camparta”